Una storia, una bella storia

In questo periodo di barbarie civili e sociali trovo giusto raccontarvi una storia, una bellissima storia che dovrebbe essere un insegnamento ed una memoria condivisa in grado di aprire le menti. Nel 1954 l’allora Montecatini mise in atto un piano industriale, assolutamente coraggioso e innovativo per quei tempi, che prevedeva la chiusura della miniera di zolfo di Cabernardi e la contemporanea costruzione di un nuovo insediamento industriale a Ferrara, il Petrolchimico. All’interno di queste azioni di grande impatto ce ne fu una ancora più “rivoluzionaria”, i vertici della Montecatini organizzarono una migrazione di massa per tantissime famiglie marchigiane che fino ad allora avevano trovato occupazione in miniera e che, con la chiusura, avrebbero perso il lavoro ed il loro futuro. In pochissimo tempo fu costruito un intero villaggio di abitazioni popolari a Pontelagoscuro che, in breve, vennero consegnate a questi migranti, che oggi verrebbero definiti “economici”.
Il Pontelagoscuro del dopoguerra, devastato dai bombardamenti, era un paese allo stremo e con una bassissima scolarizzazione. Da subito ci furono grandi problemi di integrazione, anche se non ai livelli ignobili che viviamo oggi,  tra la comunità residente ed i nuovi cittadini in cerca di fortuna ed occupazione. Pur bambino, ricordo benissimo gli slogan e le leggende metropolitane inventate per mettere in cattiva luce quella comunità, quelle persone nonostante, come detto, non si arrivò mai ai livelli di intolleranza a cui quotidianamente siamo sottoposti oggi.
Ebbene, a distanza di quasi settant’anni, tre considerazioni:
1) senza quella migrazione così importante di persone il mio paese sarebbe morto
2) alcune delle persone migliori che conosco, in termini di valori e capacità, sono proprio “figli” di quella vicenda umana
3) pochi sanno che quell’insediamento di edilizia popolare, così come è stato studiato, progettato e realizzato, ha prodotto nel tempo, in questa fascia sociale che si poteva tranquillamente e dignitosamente definire molto povera, la percentuale più alta di scolarizzazione ad alto livello (media superiore e universitaria) nei figli di quei migranti (dati presi a livello europeo).
Trarre facili conclusioni da questa bella storia è di una semplicità disarmante; ovviamente ciò non è possibile alle persone ignoranti ed egoiste.
L’altra sera su Rai 3 è andato in onda un programma che voleva tentare di spiegare i motivi per cui, ad esempio, in una comunità come Bondeno, la Lega aumenta i suoi consensi. Gli esempi di “buona amministrazione” che hanno portato per sostenere questa situazione mi sono sembrati un insulto all’intelligenza. Bondeno dal 2009, cioè dall’epoca in cui si è insediata la Lega, ha perso il 10% della popolazione, è una comunità che andando avanti così è destinata a morire. Solleticando gli istinti primordiali del “popolo”, parlando alla pancia dell’egoismo, costruendo un guscio che mantiene lo status quo, che è visto e venduto come un privilegio, di certo aumenta i consensi ma impoverisce culturalmente ed economicamente qualsiasi tipo di comunità.
Una politica lungimirante dovrebbe educare, non parlare alla pancia perchè, la pancia, nella storia, è stata la madre di tutte le guerre a causa delle persone “povere di spirito” così come le ha definite una illuminata e grandissima Liliana Segre.

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