IL NUOVO SANT’ANNA: UN’OPPORTUNITA’ PER FERRARA

Come anticipato martedì 2 marzo il Consiglio Comunale di Ferrara, nella mattinata, si è recato a Cona per vedere lo stato dei lavori del nuovo Sant’Anna.

Inizio subito col dire che la grandezza dell’opera mi ha fatto un certo effetto e che l’ottimismo, con cui sono partito, di vedere una struttura che di qui a pochi mesi aprirà, non mi è rimasto del tutto. Aggiungo anche però che per un’ospedale di queste dimensioni, con i problemi che ha dovuto affrontare, fare una corsa contro il tempo per consegnarlo qualche mese prima mi pare quasi un’assurdità. Questa è una struttura che sarà utilizzata dai ferraresi, dagli emiliano romagnoli, dagli italiani per almeno altri cento anni; qualche mese in più per completarlo definitivamente, in un lasso di tempo di vent’anni, ormai è veramente una polemica sterile, inutile ed anacronistica. Se a questo aggiungiamo che la revoca, a parer mio certamente deprecabile, dei fondi Inail, voluta dal governo dell’allora Ministro Tremonti, ha causato un ritardo di 4 anni, mi verrebbe da dire che quella stessa polemica diventa addirittura strumentale.

La visita è stata preceduta da una presentazione del Direttore Sanitario Davide Fabbri e del Direttore Generale Riccardo Baldi. Questo per me è stato un passaggio proficuo ed illuminante. Ho ascoltato con grande interesse persone preparate che hanno esposto con trasporto un percorso ed un programma di scelte e di intenti assolutamente condivisibile che porterà dei benefici alla nostra comunità. Ad esempio il passaggio in cui con una piantina della città hanno presentato la dislocazione dei servizi odierni in tantissimi punti della città che l’Azienda Sanitaria offre, paragonata a come sarà “domani” quando verranno localizzati nel vecchio Sant’Anna di via Giovecca, mi sembra una scelta, se volete anche banale perchè fin troppo facile da fare, ma in quanto non scontata diventa di certo molto intelligente. La vecchia struttura perciò diventerà un punto di riferimento per tutta una serie di servizi amministrativi ed ambulatoriali che, essendo in un’unica sede, diventeranno più fruibili e meno dispersivi. Rimanendo poi sul fronte sanitario vero e proprio ciò che i malati troveranno a Cona non è nemmeno lontanamente paragonabile all’offerta ormai obsoleta, a volte anche penosa, a cui da tempo si è costretti quando ricoverati in via Giovecca.

Terminata la visita i lavori sono ripresi in aula alle 15:30 dove purtroppo i timori che avevo sul fatto che la discussione non sarebbe stata costruttiva si sono rivelati fondati.

Secondo voi allo stato dei fatti attuale è più importante tornare sulle vicissitudini che ha dovuto passare l’Ospedale sino ad oggi o è più importante, ora che siamo allo sprint finale, unire gli sforzi per dare risposte sanitarie adeguate ai cittadini nel più breve tempo possibile? (soprattutto nel gestire il passaggio dei servizi sanitari da via Giovecca a Cona). E’ più importante lavorare per rendere la struttura integrata con la città o far passare l’idea assolutamente sbagliata della cattedrale nel deserto? Prendete una piantina in scala adeguata della città che arrivi sino al nuovo insediamento e capirete immediatamente voi stessi come anche dal punto di vista urbanistico sia lungimirante questa nuova “addizione” alla città. Oppure provate ad esporre per esempio ad un cittadino romano, cercando ovviamente di convincerlo con tutti imezzi a vostra disposizione, che le distanze per arrivare a Cona da Ferrara sono distanze che, come vuol far credere chi sta facendo una polemica sterile e poco intelligente, creano problemi insormontabili: sono certo che vi riderà in faccia.

Che dire poi degli attacchi, anch’essi anacronistici in quanto superati, sui problemi idrogeologici? Sanno o non sanno i cittadini ferraresi che se domani il Consorzio di Bonifica bloccasse tutte le idrovore sparse nella nostra provincia, in un tempo neanche tanto lungo, in piazza Martiri della Libertà ci sarebbe più di un metro d’acqua? E’ un problema del nostro territorio: la scelta di quell’area fu fatta in modo magari frettoloso ma era l’unico per presentare un progetto nei tempi che consentivano di accedere ai fondi che potevano darci un nuovo Ospedale. Volere o volare quella scelta, sbagliata finchè si vuole, riprogettata finchè si vuole, con tempi dilatati finchè si vuole, dal punto di vista urbanistico e ora anche sanitario non fa una piega e sta dando finalmente i suoi frutti dopo aver utilizzato le tecnologie che hanno consentito di insediare quella struttura in quel luogo.

Sulle opportunità sanitarie poi gli interventi dei miei colleghi Adelina Ricciardelli e Marco Lucci sono stati fin troppo esaustivi. Aggiungo di mio solo una considerazione da comune cittadino che in passato ha dovuto “migrare” per trovare eccellenze. Il nuovo Sant’Anna nasce già oggi come struttura di valenza regionale. Io sono certo che le professionalità mediche che Ferrara ha la fortuna di avere, troveranno in questo nuovo ambito una ulteriore valorizzazione ed un riconoscimento che già il mondo medico gli riconosce. Proprio il giorno stesso della visita, sul TG3 è stato trasmesso un servizio in cui sono stati presentati e avvalorati, anche a livello internazionale, gli studi del Dott. Zamboni per la cura della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). A Cona, meglio dire a Ferrara, a breve potrebbero arrivare cittadini da tutto il mondo per trovare cure adeguate e solo una struttura come questa sarà in grado di ospitarli. Questo, come dicevo, è un esempio di come anche altre professionalità di altissimo livello, già presenti nella sanità ferrarese, potranno avere maggiori possibilità di esprimersi al meglio mettendo le loro conoscenze non solo a servizio dei cittadini ferraresi.

Sono stato prolisso ed evito di soffermarmi, anche se dovrei, sulle opportunità legate all’Università e sulla parte dell’indotto. chiamata commerciale. che troveranno un notevole sviluppo offrendo soluzioni importanti a tante nostre famiglie in questo periodo di grande crisi. Sviluppo che al contrario era ormai chiuso e senza ulteriori sbocchi nel vecchio Ospedale tanto da mettere in discussione anche la presenza dell’Università di Medicina a Ferrara.

In chiusura purtroppo devo anche narrarvi di un episodio spiacevole ed increscioso avvenuto durante la discussione. Durante il suo intervento il Consigliere Sasso di IdV è stato interrotto in modo maleducato (eufemismo) e assolutamente fuori luogo. Era in un passaggio del suo discorso in cui aveva appena denunciato le possibili speculazioni edilizie che probabilmente ci sono state e di quanto fosse stato inutile chiedere un Consiglio straordinario solo per rinvangare il passato senza affrontare il presente con proposte coerenti e costruttive. Essere stato in silenzio in quel momento, anche se realmente forse non avrei potuto far altro che uscire dall’aula come ha fatto lo stesso Sasso, ancora oggi mi crea un disagio morale interiore molto forte perchè avrei assolutamente dovuto trovare il modo di esprimere la mia indignazione.

Un cordiale saluto a tutti… Ruggero Tosi

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